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Sabato 27 settembre, ore 17:30, alla Cooperativa Labriola, via Enrico Falck 51

MENEGHINO E BRIGHELLA CONSIGLIERI D’AMORE

Di Valerio Saccà
Compagnia Aldrighi

Partecipazione libera e gratuita.

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La Compagnia Burattini Aldrighi di Valerio Saccà fa rivivere la il Meneghino, simbolo di Milano, attraverso l’antica arte del Teatro dei Burattini! Lo spettacolo Meneghino e Brighella consiglieri d’amore racconta di Giacometto, giovane scrittore senza un soldo, che per conquistare Rosabella, figlia del tirchio Pantalone, segue i consigli del servitor Brighella: trovandosi invischiato in un terribile rapimento per mano di due briganti, Tagliacarne, Spezzaferro e del loro fido lupo Pulcioso non gli resta che chiedere l’aiuto del pubblico e di Meneghino. Ma con Brighella in scena e Meneghino in soccorso, le sorprese non finiscono mai e il nostro eroe, ancora una volta, porterà il lieto fine a suon di “Pettinate”. Una commedia dal gusto ottocentesco fatta di amori sofferti, intrighi e grotte brigantesche per uno spettacolo classico e senza tempo.

Per famiglie, bambine e bambini a partire dai 3 anni.

IL MENEGHINO

È l’anima di Milano, sa tutto della città meneghina e lo racconta attraverso spettacoli con un approccio in continua evoluzione, ma rispettoso della tradizione.

Creato dal poeta milanese Carlo Maria Maggi nel 1695, Meneghino Pecenna – o Domenichino Pettina – è il buon popolano venuto dalla campagna in città. È il servitore della domenica – da cui Domenichino e, quindi, Meneghino – che le famiglie borghesi chiamavano per i loro incontri mondani. È il milanese ‘arius’ che, venendo dalla periferia, parlava un milanese con ‘arie’ diverse. Gran lavoratore e amante della buona cucina, Meneghino è la Maschera iconica e identitaria della città di Milano. Raccontando la storia della maschera, si racconta la storia della città dove il Meneghino è sempre stato uno dei protagonisti fino agli anni 1960/70, per poi sparire quando Milano è diventata una metropoli frenetica e di passaggio e per tornare a rivivere, più attuale che mai, agli inizi del 2000 negli spettacoli della Compagnia Burattini Aldrighi.

Quella di Meneghino è una storia indissolubilmente legata a Milano anche dal punto di vista politico come espressione di libertà. Lo vediamo infatti apparire a teatro quale simbolo di riscatto dall’oppressione austriaca durante le Cinque Giornate di Milano, interpretato dai maggiori caratteristi e attori dell’epoca come Gaetano Piomarta o Giuseppe Moncalvo (che usò la comicità satirica e canzonatoria di Meneghino per una critica mordace nei confronti delle forze di occupazione). Poi, dopo la Resistenza e la Liberazione, si fa portatore di parole di conforto, sostegno e solidarietà nei confronti dei cittadini milanesi provati dalla guerra e dalle distruzioni della città.

Presente con continuità nella tradizione cittadina dove apre le sfilate del Carnevalone ambrosiano, è anche protagonista di alcune importanti poesie dialettali di Carlo Porta. Già dalla metà del XIX secolo Meneghino è rappresentato nei teatri di marionette e burattini, costruendo un bagaglio di esperienze e competenze che arrivano fino ad oggi grazie a Valerio Saccà che lo ha riportato in vita.

Da ricordare il prestigioso ruolo del Meneghino che è stato la mascotte all’Esposizione Internazionale del 1906 e la sua capacità di anticipare i tempi, le mode e le tendenze:  Il ‘Brindes de meneghin all’Ostaria’, composta dal poeta Carlo Porta in occasione dell’arrivo di Francesco I° a Milano, è una satira di quella che sarebbe diventata, nel bene e nel male, la ‘Milano da bere’; nel 1933 la Campari scelse proprio il Meneghino per la campagna pubblicitaria del Camparino, facendone di fatto anche l’antesignano degli influencer.

VALERIO SACCA’

Allievo di Daniele Cortesi e Giacomo Onofrio, Valerio Saccà inizia da a 23 anni il mestiere di burattinaio e scultore recuperando l’ormai dimenticata Maschera di Meneghino e, dopo aver prodotto i primi spettacoli, la rende protagonista dei principali festival di settore. Guidato dai suoi mentori – Daniele Cortesi e Natale Panaro – Valerio Saccà affina negli anni le tecniche teatrali e di scultura. All’età di 36 anni Valerio è oggi non solo uno dei più giovani burattinai professionisti d’Italia, ma anche l’unico che porta avanti la tradizione storica, artistica, artigiana e identitaria per la città di Milano del teatro di burattini del Meneghino. Per Valerio custodire questa tradizione è un onore e una responsabilità. Il suo valore è quello di saper traghettare la tradizione del Meneghino aggiornandola senza snaturarla e conservandone fedelmente la matrice originaria.

I suoi burattini nascono da una ricerca storica molto accurata che Valerio ha condotto per lunghi anni.

Quando ho deciso di recuperare il Meneghino mi sono trovato praticamente senza riferimento: da troppo tempo mancava dalle scene e non esistono filmati o copioni (o così si pensava) sulla maschera, e questo rappresentava un problema, perché il rischio era quello di portare in scena un personaggio esteticamente simile a Meneghino ma vuoto, senza quel guizzo originario e quella genuinità milanese che lo caratterizzano. Allora ho cominciato a girare per antiquari e case d’asta in tutta Italia per raccogliere copioni, cartoline, locandine, vecchie foto, libri antichi etc.. fino a creare il Fondo Aldrighi, un archivio dedicato al Meneghino che custodisce oggi oltre 400 documenti storici.

Valerio Saccà ha infatti ricercato e acquistato un importantissimo numero di copioni, locandine, cartoline, libri, immagini arrivando a possedere una delle più importanti collezioni d’archivio sul Meneghino e sull’arte dei burattini nel nord Italia dal 1809 al 1960: il prezioso Fondo Aldrighi.

Per creare e scolpire il Meneghino è stato per Valerio necessario “canonizzarlo”; troppe erano infatti le varianti nei Burattini antichi: alcuni avevano con il neo a destra, altri a sinistra, altri sul naso, sulla fronte etc.… Alcuni avevano la giacca rossa, altri verde. La Maschera originaria di Meneghino ha infatti la giacca verde con l’orlo rosso, mentre il burattino ha la giacca rossa con l’orlo verde: il motivo era dato dalla necessità di distinguerlo dal Gioppino bergamasco, che tolte le patate sotto il mento, risultava davvero simile al Meneghino. I burattini di Saccà rispecchiano dunque rigorosamente la tradizione e sono costituiti da una testa e dalle mani in legno di cirmolo e da un abito in stoffa.

Nel 2022 insieme al fotografo Alvise Crovato ha realizzato, con la curatela di Gigliola Foschi, la mostra Meneghissima – Antologia Milanese presso la Casa della Memoria: l’esposizione ha permesso al pubblico di scoprire il legame indissolubile tra la maschera di Meneghino e Milano dal 1695 a oggi e ne ha ripercorso la storia attraverso i documenti storici del Fondo Aldrighi, i costumi storici del Carnevale Ambrosiano di Famiglia Meneghina, le fotografie di Alvise Crovato e i burattini di Valerio Saccà, Daniele Cortesi, della Fondazione Benedetto Ravasio, dell’Istituto per i Beni Marionettistici e il Teatro Popolare e dell’Associazione Peppino Sarina.

Nel 2023 è uscito il documentario prodotto da Regione Lombardia con la regia di Italo Sordi ‘Dietro la ribalta’ dedicato a Valerio Saccà e alla Maschera di Meneghino.

Valerio Saccà è stato nel 2024 direttore artistico della quarta edizione di ‘Gioppino & I suoi fratelli’, Festival di Teatro delle Figure Animate e di Commedia dell’Arte organizzato a Bergamo dalla Fondazione Ravasio – Museo del Burattino ETS. È stato insignito dei premi ‘Ribalte di Fantasia’, ‘Giuseppina e Benedetto Ravasio’, ‘Silvano D’Orba’ e del ‘Teatrapa’ (Messico).

LA COMPAGNIA BURATTINI ALDRIGHI

La Compagnia Burattini Aldrighi, fondata da Valerio Saccà, da oltre un decennio porta in scena Meneghino e spettacoli di burattini legati alla tradizione di scuola lombarda, dando nuova e contemporanea vita alla famosa maschera milanese. Con un approccio in continua evoluzione, Valerio Saccà valorizza l’arte burattinaia attualizzandone l’approccio e conservandone la memoria.

Il repertorio della Compagnia è attualmente costituito da 12 commedie popolari con protagonista Meneghino. Tutti i testi delle commedie sono originali.  La lingua del Meneghino è l’italdialettese: un mix tra dialetto milanese – che si ritrova appieno in alcuni modi di dire ormai universali e nella tipica cadenza meneghina – e l’italiano, in modo da rendere comprensibile ogni parola.

IL MENEGHINO NON HA CONFINI.

Pur parlando in milanese, il linguaggio dei burattini è ovunque compreso grazie alla gestualità e alle radici comuni dei vocaboli antichi e dialettali. Con i suoi spettacoli Valerio Saccà ha portato la maschera milanese in Francia, Belgio, Emirati Arabi, Messico, Cuba e, di recente, in una lunga tournée in Giappone.

Valerio Saccà partecipa ai principali festival italiani ed europei del settore in un continuo interscambio con le maestranze e gli interpreti dei diversi paesi. Tra questi si segnalano: Festival Charleville Mezieres, Festival Teatrapa, Festival Arrivano dal mare, Caffè letterario Pienza, San Martino Puppet Fest a Siracusa. Nel 2022 Valerio Saccà è stato ospite al Sharjah Heritage Days, festival internazionale della cultura organizzato dalla Direzione del Patrimonio e dal Dipartimento della Cultura e dell’Informazione in occasione delle celebrazioni UNESCO della Giornata Internazionale del Patrimonio. Unico rappresentante della cultura italiana della 19^edizione, Valerio ha presentato i burattini di Milano al pubblico internazionale: tra interviste radio e dirette tv, Valerio e Meneghino si sono resi protagonisti del festival facendo conoscere una delle arti più antiche d’Italia e di Milano.

Oltre alle collezioni private in Italia e all’estero, i suoi burattini sono esposti nel museo di Parigi Joel Guichard, nel museo Theatre Royal du Peruchet a Bruxelles, nel museo Vaccaro-Mauceri di Siracusa e nell’istituto dei beni marionettistici e del teatro di figura a Grugliasco (TO).

 

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