Ma l’amor mio non muore/Epilogo è il seguito naturale della Trilogia della Memoria realizzata dai due artisti, all’epoca cinquantenni, in cui affrontavano la prova del tempo rivisitando vent’anni di sodalizio artistico, culturale e storico. Adesso, sessantenni, propongono questo nuovo spettacolo che prende il titolo dall’omonimo film del 1913 con la diva del muto Lyda Borrelli, danzatrice e attrice magistrale dalle movenze intense, cariche di emozioni, intensità e languore. Si avvalgono qui della complicità di Carlotta Sagna che ha collaborato tra gli altri con Anne Teresa De Kersmaeker e Jan Lauwers nella Needcompany, ed è da tempo complice di Paccagnella con Micha Van Hoecke e di Bernardeschi con George Appaix. Tutti insieme hanno lavorato con Caterina Sagna. Si tratta quindi di un trio affiatato che ha attraversato numerose esperienze comuni, costituito da corpi che sono come archivi viventi di un linguaggio che si è evoluto nel tempo, una sorta di patrimonio culturale che si tramanda attraverso il movimento. 

Ma l’amor mio non muore/Epilogo è uno spettacolo ironico che racconta del corpo che invecchia mentre l’anima conserva la verve per lanciarsi in atti sfrenati, intreccia ricordi intimi e memoria collettiva nell’impronta lasciata dalla vita sui tre. Un lavoro dove convivono gravità e allegria, disinvoltura e disarticolazione. Perché è vero che l’amore non muore, ma il tempo passa e i corpi ne portano il peso.