

Dal 13 al 16 marzo 2025
giovedì ore 20:30
venerdì e sabato ore 19:30
domenica ore 16:00
con Paolo Musio, Francesco Sferrazza Papa, Flavio Dolcetta
regia e scenografia Federico Olivetti
drammaturgia Paolo Musio, Federico Olivetti
scenografia e costumi Emanuela Dall’Aglio
luci Carmine Marino
suono Claudio Tortorici
La leggenda di Giobbe è terribilmente attuale. In essa la questione del Male (“Se c’è Dio, perché il Male?”) è oggetto di un dibattito appassionato, irrisolto e, forse, irrisolvibile. A essa è stato dedicato un libro, nella Bibbia. Forse il più controverso.
La storia, in breve
Giobbe è un uomo sapiente e ricco. Possiede molte terre; animali, servi; i figli lo amano e lo sostengono.
Un giorno Satana propone a Dio una scommessa: se gli permetterà di toccare i beni di un uomo, qualunque uomo, anche il migliore – quell’uomo maledirà il proprio creatore. Dio è d’accordo e affida a Satana Giobbe. Satana toglie a Giobbe ogni cosa: gli animali, i servi e i figli. E gli dà la peste. Tre suoi amici, vengono, da lontano, per portargli conforto. Ma il loro proposito fallisce. Giobbe scaglia la sua rabbia contro Dio. E Satana vince la scommessa.
Giobbe è stato letto, innanzitutto, come un uomo malato, malato di disperazione.
Perché la sofferenza? Quale cura per la sofferenza? Quale salute?
Nello spettacolo, Giobbe giace sotto un cielo sordo, senza speranza. Mangiato dall’angoscia, dalla rabbia, dallo sdegno.
Insieme a Giobbe, un ragazzo e un uomo. Nessuno dei due accetta la sua condizione. La sofferenza dell’uomo è vista da loro, innanzitutto, come errore. E la salute, conseguentemente, è vista come dovere.
Il ragazzo è vestito da Arlecchino. È un illusionista e propone a Giobbe la cura dell’artificio. Dipinge di cielo la sua casa malata; alleggerisce i suoi passi, distende il suo pensiero.
L’uomo è vestito da beduino. È l’avvocato di Dio: accusa Giobbe e vuole che si riconosca responsabile di tutta la propria sofferenza (“chi semina miseria, sempre miseria mieterà” – da cui: chi vive nella pena, senza dubbio è colpevole).
In questo deserto di umanità Giobbe si pone come la voce di una fede folle che nessuna catastrofe può abbattere.
L’azione è la ripetizione – disperata e disperante – di una sequenza di azioni: il controllo della salute e la vestizione (a casa), la preghiera (al tempio), il confronto con il passato, con la memoria e il saluto ai morti (al cimitero), la televisione – le notizie – dal mondo e il sonno (a casa).
Biglietti:
Intero 20€ | Under26 14€ | Over65 10€
Biglietti online su Vivaticket
Prenotazioni: T. 0234532140 | M. biglietteriaoutoff@gmail.com | WhatsApp 393 885 4859