

Dal 13 al 16 marzo 2025
Giovedì 13 marzo ore 20:30: apre Emanuele Trevi; a seguire lo spettacolo
Venerdì 14 marzo ore 19:30: apre Roberto Vognolo; a seguire lo spettacolo
Sabato 15 marzo ore 19:30: apre Luigi Zoja; a seguire lo spettacolo
Domenica 16 marzo ore 16.00: apre Haim Baharier; a seguire lo spettacolo
con Paolo Musio, Francesco Sferrazza Papa, Flavio Dolcetta
regia e scenografia Federico Olivetti
drammaturgia Paolo Musio, Federico Olivetti
scenografia e costumi Emanuela Dall’Aglio
luci Carmine Marino
suono Claudio Tortorici
produzione Drama Teatro e Teatro dei naufraghi
La leggenda di Giobbe è terribilmente attuale. In essa la questione del Male (“Se c’è Dio, perché il Male?”) è oggetto di un dibattito appassionato, irrisolto e, forse, irrisolvibile. A essa è stato dedicato un libro, nella Bibbia. Forse il più controverso.
La storia
Giobbe è un uomo sapiente e ricco. Possiede molte terre, molti animali, servi, figlie e figli. Un giorno Satana propone a Dio una scommessa: se gli permetterà di toccare i beni di un uomo, qualunque uomo, anche il migliore – quell’uomo lo maledirà. Dio è d’accordo e affida a Satana Giobbe. Satana toglie a Giobbe ogni cosa e lo affligge di una malattia che gli procura dolore atroce in tutto il corpo. Tre personaggi arrivano da lontano per portargli conforto. Ma il loro proposito fallisce.
Lo spettacolo
Nello spettacolo con la regia di Olivetti, Giobbe giace sotto un cielo sordo, senza speranza, divorato dall’angoscia, dalla rabbia e dallo sdegno. Insieme a Giobbe, sono in scena un ragazzo e un uomo che non accettano la sua condizione e che vedono la sofferenza dell’uomo, innanzitutto, come un errore. E la salute, conseguentemente, è vista come un dovere. Il ragazzo, vestito da Arlecchino, è un illusionista che propone a Giobbe la cura dell’artificio: dipinge di cielo le pareti della sua casa malata, alleggerisce i suoi passi, distende il suo pensiero. L’uomo, un beduino, è invece l’avvocato di Dio: accusa Giobbe e vuole che si riconosca responsabile della propria sofferenza: “Chi semina miseria, sempre miseria mieterà”, affermando così che chi vive nella pena, senza dubbio ne è responsabile.
La vita di Giobbe è quasi meccanica: sbriga le faccende quotidiane, senz’anima, senza propositi, senza alcun orizzonte. Spogliati da ogni valore, i giorni di Giobbe si rivelano come un’angosciosa incessante ripetizione. In questo deserto di umanità, in cui non c’è “niente di nuovo sotto il sole” (da un altro libro sapienziale, il Qoelet), Giobbe si pone come la voce di una fede folle che nessuna catastrofe può abbattere. La sua certezza è che “nei cieli impossibili”, dove la ragione è cieca, ci sia un principio ordinatore che raccoglie in sé tutte le cose, l’uomo e la storia.
Gli incontri prima e compartecipanti dello spettacolo
Al centro dello spettacolo ci sono due domande: Se Dio esiste, perché c’è il male? Perché vivere, se nel mondo c’è il male? Introdurranno lo spettacolo, analizzando le tematiche presenti nella storia biblica, il critico letterario e scrittore premio strega 2021 Emanuele Trevi (13 marzo), il biblista Roberto Vognolo (14 marzo), lo psicoanalista e sociologo Luigi Zoja (15 marzo) e il filosofo, studioso e scrittore francese Haim Baharier, tra i massimi esperti di ermeneutica biblica e del pensiero ebraico (16 marzo). Ogni serata sarà dunque un evento unico, offrendo al pubblico la possibilità di interrogare il libro di Giobbe, uno dei più complessi e controversi testi della Bibbia. Il testo e lo spettacolo, “rischiarati” da queste voci, assumeranno così, di replica in replica, lineamenti differenti.
Federico Olivetti allievo di Cecchi, Ronconi e Vassiliev; ha collaborato con Peter Stein e Bruce Myers. Tra le sue regie: Onora il padre e la madre, La signorina Else, Sonata d’autunno.
Emanuele Trevi scrittore e critico letterario, ha pubblicato recentemente Sogni e favole, Due vite (con cui ha vinto il Premio Strega) e La casa del mago.
Luigi Zoja sociologo e psicoanalista, ha pubblicato ultimamente – per Bollati Boringhieri – Centauri. Alla radice della violenza maschile, Paranoia e Il declino del desiderio.
Haim Baharier matematico e psicanalista, allievo di Emmanuel Levinas; insegna Talmud e Torah. Il libro La Genesi spiegata da mia figlia è nato da un ciclo di incontri presso il Teatro Dal Verme a Milano.
Biglietti:
Intero 20€ | Under26 14€ | Over65 10€
Biglietti online su Vivaticket
Prenotazioni: T. 0234532140 | M. biglietteriaoutoff@gmail.com | WhatsApp 393 885 4859